
Spesso mi sveglio di notte e sono impregnata di quell’odore;
aspro, pungente, come la muffa; non riesco a levarmelo di dosso. La stanza ne è
invasa, mi impedisce di respirare. Rivedo le pagine: la finestra è socchiusa e
lascia entrare una lieve brezza. I fogli si agitano con piccoli scatti
convulsi, come un groviglio di serpenti. Alcuni minacciano di sollevarsi in
volo, sbattono furiosi, come ali staccate dal corpo. Mi allontano dal tavolo,
disgustata; vedo il nugolo di pulviscolo che si stacca da quella carta schifosa
e invade la stanza, cercando di entrare nei miei polmoni. Vorrei fuggire, ma
l’orrore mi paralizza e non riesco ad
andare né avanti né indietro.
Un brusio lontano e indistinto cresceva d’intensità,
spingendosi dal nulla fino ai margini della coscienza della ragazza; alla fine
si rese conto che l’IA l’aveva interrotta con una delle sue domande.
- …nel sogno?
- Cosa?
- Ho chiesto se questo
succede nel sogno.